Si, è proprio così!!
L’art. 117 comma 4, sul presupposto della necessità di risanamento dei bilanci delle ASL per far fronte all’emergenza COVID, prevede il blocco dei decreti ingiuntivi esecutivi per il pagamento delle fatture e per le prestazioni sanitarie in convenzione, anche di quelli già in corso, contro le ASL, dando la possibilità alle loro tesorerie di rimuovere il vincolo per sequestro o pignoramento già apposto sui conti delle ASL per effetto di un ordine dell’Autorità Giudiziaria. Addirittura le ASL potranno anche modificare i pagamenti già programmati.
Cosa ne sarà di tutti i crediti maturati dalla Aziende e dai Cittadini prima ed a prescindere dall’emergenza Covid?
Per il Governo, tutti quei crediti devono aspettare almeno fino al 31 dicembre 2020.
Questo scenario è identico a quello che molte Aziende hanno già vissuto nel 2010 allorché il Governo Berlusconi introdusse un blocco simile a quello previsto dal D.L. Rilancio Italia e che il successivo Governo Monti prorogò finché, nel 2013, la Corte Costituzionale lo dichiarò incostituzionale, consentendo ai creditori di ottenere il pagamento dei crediti.
La tutela del diritto di credito merita certezze. Rilanciare l’economia bloccando i pagamenti alle Aziende che aspettano da tempo, e che hanno già dovuto intraprendere procedure esecutive, è l’inizio della fine.
Come faranno i Laboratori di Analisi, le Cliniche convenzionate, i Centri Diagnostici di TAC Rx RMN Ecografie, gli Ambulatori convenzionati, a continuare a erogare le prestazioni ai Cittadini e a curare i Pazienti se le loro fatture non verranno pagate?
Quale Imprenditore rifornirà più le ASL di tutto il materiale necessario per il funzionamento degli Ospedali?